Un riconoscimento a livello europeo per i servizi socio sanitari
L'università di Roma “Tor Vergata”, in collaborazione con il Policlinico Tor Vergata, la comunità di Sant’Egidio e la società di servizi per l’informatica We-COM, è entrata ufficialmente a far parte dei 65 siti di riferimento per l’attività nei servizi socio-sanitari per anziani e disabili.
La cerimonia di proclamazione si è svolta il 10 ottobre a Bruxelles durante l’evento conclusivo del 4th call dell’RSCN (Reference Site Collaborative Network) per l’European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing.
I meriti vanno al lavoro della sezione di Igiene e Medicina Preventiva, guidata dal professor Leonardo Palombi del Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell'Ateneo.
Un pool di esperti europei del settore ha ritenuto valido il curriculum dei partners del progetto e l’impegno nell’adozione di soluzioni innovative e digitali per migliorare la sostenibilità e l’efficacia nella vita quotidiana e nei servizi destinati ai soggetti più deboli della società, utilizzando tecnologie di qualità per ottimizzare i servizi, le performance della pubblica amministrazione e utilizzare gestionali in grado di soddisfare le richieste dell’utenza rapidamente e in maniera personalizzata, attraverso piattaforme con un sistema informativo alla base dei servizi di assistenza sociale.
L’RSCN è l’organismo che coordina per la Commissione Europea l’attività dei siti di riferimento: per “Tor Vergata” è il primo ingresso; ora l’obiettivo è ampliare il numero degli stakeholders coinvolti, includendo anche un'autorità regolatoria (la regione o il comune) e coinvolgendo massicciamente il privato ed il terzo settore in progetti socio-sanitari territoriali.
Come lavora la sezione di Igiene e Medicina Preventiva del Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione? Impegnata da oltre 20 anni nella pianificazione, organizzazione e valutazione dei servizi di assistenza alla comunità, nel corso degli anni ha validato diversi questionari multidimensionali (OARS, GRAUER ad esempio) per la valutazione della domanda assistenziale socio-sanitaria della popolazione. Dal 2016 ha sviluppato uno strumento ICT rapido per lo screening della fragilità bio-psico-sociale nella popolazione anziana. Questo strumento è già stato incorporato in un software finalizzato a supportare Il programma di Monitoraggio Attivo Territoriale “Viva Gli Anziani!” ideato e condotto dalla Comunità di S.Egidio, orientato a prevenire e/o mitigare la fragilità bio-psico-sociale nella popolazione anziana >80 in diverse città in Italia e ad Anversa (Belgio).
Attualmente circa 15.000 mila cittadini over 80 vengono valutati annualmente attraverso la somministrazione di questo strumento, lo Short Functional Geriatric Evaluation (SFGE), validato per la predittività, la mortalità, l’ospedalizzazione, e l’istituzionalizzazione nell'arco di 3 anni dalla somministrazione. Il vantaggio principale di questo approccio è la possibilità di stratificare la popolazione in base al rischio di eventi negativi attraverso uno strumento rapido e breve, che potrebbe essere somministrato da personale in possesso del diploma di scuola superiore, il che è fondamentale per applicare questa procedura su larga scala. Inoltre, è in corso di sperimentazione l'autosomministrazione del questionario, al fine di rendere ancora più semplice l'accesso alla prima fase della valutazione.
La fragilità bio-psico-sociale è un indicatore sintetico multidimensionale della domanda di assistenza generata dalle persone anziane, più affidabile della disabilità o della comorbidità perché combina la valutazione delle risorse socio-economiche con quella delle condizioni funzionali e psico-fisiche fornendo un quadro più complesso e realistico delle necessità di assistenza, anche se ottenuto attraverso una procedura semplice e breve.