A Rosaria Alvaro, prorettrice alle politiche di innovazione sociale dell'università di Roma Tor Vergata, è stata riconosciuta una menzione speciale "per il suo costante impegno nel creare percorsi concreti e virtuosi tra l'università e il territorio, soprattutto a vantaggio dei più vulnerabili. Il promuovere l'innovazione sociale e favorire l'integrazione dei settori accademici con le esigenze della comunità consente di abbattere le barriere tra teoria e pratica, contribuendo così a costruire un futuro più inclusivo e sostenibile".
Questa la motivazione del riconoscimento dato alla professoressa Alvaro, ordinaria di Scienze Infermieristiche generali, cliniche e pediatriche nel corso di laurea in Scienze infermieristiche.
Il riconoscimento è stato consegnato al termine del convegno "I Diritti Umani del futuro e le professioni di frontiera sul domani", organizzato dall'associazione Medea OdV e tenutosi nella Sala della Regina, alla Camera dei Deputati, il 3 maggio scorso. Sono intervenuti all'evento Francesco Longobardi presidente della Medea Odv (Rappresentante di interessi per la Camera dei Deputati e autorizzata a svolgere attività di collegamento istituzionale fra la società civile e i Parlamentari e Presidenti di Commissioni parlamentari), Rossana Ferraro (Docente Dirigenza FF.PP. per il coordinamento e cooperazione internazionale in Cybersecurity e Cybercrime, Magistrato GOP di Tribunale), Maura Ianni Responsabile Culturale Associazione Nazionale per lo sviluppo umano integrale e Socio pastorale della persona e Gimmi Cangiano (Componente VII Commissione Cultura Scienze e Istruzione).
Durante l'incontro, i relatori e le relatrici hanno tracciato le linee dei Diritti Umani di Quarta Generazione, con un focus sugli uomini e le donne delle forze dell'ordine e di sicurezza, gli operatori sanitari e le professioni dell'ambito educativo, impegnati in prima linea di fronte alle sfide tecnologiche e globalizzate.
Si è evidenziata l’importanza della formazione della nuova frontiera legislativa del web e della cybersecurity, sottolineando il diritto alla salute degli operatori dell’ordine, della sicurezza, della cura e dell’educazione e l'importanza di una formazione che garantisca il benessere psico-fisico sul lavoro.