Pubblicati i dati Almalaurea 2024 sui laureati e le laureate italiane. Il XXVI Rapporto emerge da una rilevazione che ha coinvolto circa 300 mila laureati del 2023 e, grazie all’elaborazione delle risposte ricevute dai laureati che hanno partecipato alla rilevazione, restituisce un’approfondita fotografia delle loro principali caratteristiche.
Il Rapporto 2024 sulla Condizione occupazionale dei laureati ha coinvolto circa 660 mila laureati di 78 atenei; in particolare ha fotografato la condizione occupazionale a uno, tre e cinque anni dal conseguimento della laurea.
Per il nostro Ateneo, sono stati coinvolti gli oltre 5 mila laureati e laureate del 2023 di cui 2.801 di primo livello, 2.095 magistrali biennali e 461 a ciclo unico.
In allegato i dati relativi all’università di Roma Tor Vergata e della Regione Lazio
Il professor Giovanni Barillari, professore ordinario di Patologia clinica presso il Dipartimento di Scienze cliniche e Medicina traslazionale, così li commenta: "Il rapporto ALMALAUREA 2024 evidenzia, ancora una volta, come la percentuale dei laureati triennali e magistrali di Tor Vergata che risultano occupati entro un anno dal conseguimento del titolo sia mediamente più alta di quella dei laureati presso gli altri Atenei laziali. Coerentemente, lo stesso si applica al numero dei laureati che ha trovato efficace per il lavoro svolto quanto ha appreso dal Corso di Studio. Non vi sono differenze tra Tor Vergata e le altre Università laziali relativamente all’età media alla laurea e al voto di diploma, come pure per la percentuale dei laureati fuori-corso: quest’ultima è molto alta in tutti gli Atenei del Lazio, Tor Vergata compresa. Ciò deve spingere le Università a identificare le cause di questo fenomeno, e a porre in atto i necessari correttivi. Per quanto riguarda specificamente Tor Vergata, essa appare molto attrattiva per gli studenti stranieri. Invece, gli studenti provenienti da altre regioni italiane non sembrano altrettanto interessati a iscriversi a Tor Vergata: questo potrebbe dipendere, almeno in parte, dalla posizione geografica dell’Ateneo, molto lontana dal centro di Roma e dai divertimenti che esso offre ai giovani".